Una azienda giapponese di applicazioni idrauliche, ha svelato un piano per attenuare la forza di un ciclone utilizzando una flotta di sottomarini. L'idea, seppur piuttosto "originale", ha già ottenuto i brevetti in India ed in Giappone ed è in attesa di ottenerli anche negli Stati Uniti.
I cicloni tropicali, conosciuti anche come tifoni od uragani, si formano in pieno oceano sopra acque a temperature attorno ai 26-28°C; questi valori di temperatura sono necessari anche per il successivo sviluppo della tempesta e per mantenere la rotazione che li caratterizza.
Abbassare la temperatura superficiale degli specchi d'acqua dove si formano, potrebbe, in teoria, inibire la formazione di un ciclone o limitarne lo sviluppo: ed è proprio da queste considerazioni che è nata l'idea dell'azienda giapponese Ise Kogio. Questa azienda ha pensato bene di utilizzare dei sottomarini per abbassare la temperatura del mare in deteminate zone, pompando acqua da una profondità di circa 30 m fin verso la superficie; secondo i loro calcoli, una flotta di 20 sottomarini, ciascuno dotato di una pompa in grado di sparare 480 tonnellate di acqua in un minuto, potrebbero far diminuire sufficientemente la temperatura di ben 57 mila metri quadrati di superficie marina in una sola ora. Naturalmente la superficie "da trattare" dovrebbe essere quella immediatamente davanti ad un ciclone in formazione, ed è proprio su questo punto che si iniziano ad incontrare i primi problemi. Determinare con esattezza la traiettoria di un ciclone è infatti abbastanza complicato e quindi distribuire con la giusta precisione (spaziale e temporale) la flotta dei sottomarini sembrerebbe un'impresa piuttosto ardua, quasi impossibile.
Ma la domanda fondamentale da porsi è quanto sia opportuno, ipotizzando che sia possibile, cercare di annullare, o comunque di limitare, una tempesta tropicale: gli uragani, rappresentano infatti uno dei principali meccanismi di termoregolazione del nostro pianeta, trasportando di fatto calore dai tropici verso latitudini più elevate. E' vero, sono fenomeni violenti, altamente distruttivi e quindi pericolosi per la vita umana, ma penso sia meglio imparare a conviverci piuttosto che provocare degli squilibri che potrebbero portare a conseguenze anche più gravi.
fonte: The Mainichi Daily News
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