Come dice Jimmy Fontana nella sua più famosa canzone "Gira il modo gira, nello spazio senza fine...il mondo, non si è fermato mai un momento, la notte insegue sempre il giorno, ed il giorno verrà...". E' ovvio e assodato che la Terra ruoti su se stessa; movimenti oramai tanto scontati e regolari da essere presi come riferimento per misurare il tempo, con l'alternanza del giorno e della notte e quella più lunga delle stagioni. Ma cosa succederebbe se la Terra, ad un tratto, decidesse di fermarsi? Nessuno, credo, ci abbia mai realmente pensato: lo hanno fatto per noi i ricercatori dell'Esri, una società che si occupa di applicazioni geografiche, simulando con un software lo scenario conseguente.
Innanzitutto, la rotazione della Terra produce una forza centrifuga, massima all'equatore, la quale fa si che il nostro pianeta non sia perfettamente sferico bensì schiacciato ai poli e più gonfio all'equatore (per un totale di circa 20 km di differenza). Il fatto che all'equatore si sia più lontani dal centro di massa della Terra, implica una forza di gravità minore; l'acqua degli oceani, a questo punto, migrerebbe verso i poli, creando due oceani, separati dai una striscia centrale di terre emerse.
Innanzitutto, la rotazione della Terra produce una forza centrifuga, massima all'equatore, la quale fa si che il nostro pianeta non sia perfettamente sferico bensì schiacciato ai poli e più gonfio all'equatore (per un totale di circa 20 km di differenza). Il fatto che all'equatore si sia più lontani dal centro di massa della Terra, implica una forza di gravità minore; l'acqua degli oceani, a questo punto, migrerebbe verso i poli, creando due oceani, separati dai una striscia centrale di terre emerse.
Cambierebbero tutti gli attuali riferimenti: il monte più alto della superficie terrestre diventerebbe il Kilimangiaro, con una altezza di poco inferiore ai 13.000 m, e la Fossa delle Marianne diventerebbe una fossetta di "soli" 2800 metri al di sotto del livello del mare.
Il giorno, a questo punto, non durerebbe più 24 ore, ma sarebbe pari ad un anno: una parte della Terra sarebbe quindi continuamente riscaldata e l'altra parte continuamente al buio, con un periodo di 6 mesi, con cambiamenti climatici apocalittici.
La rotazione terrestre è responsabile anche della forza di Coriolis, una forza fittizia che compare in sistemi rotanti e che devia verso destra (nell'emisfero nord) i corpi in movimento. Tale forza costringe la masse d'aria a girare attorno ai centri di bassa pressione; la scomparsa di questa componente avrebbe effetti devastanti anche sulle circolazioni atmosferiche.
Queste sono solo alcune delle conseguenze a cui si andrebbe incontro; la Terra è caratterizzata da molti altri fenomeni, strettamente interconnessi tra loro, e di cui non è facile ipotizzare le variazioni che possono seguire ad un evento di questo tipo.
Ma, realmente, quante possibilità ci sono che la Terra smetta di ruotare su se stessa?
Innanzitutto c'è da dire che la rotazione della Terra subisce un rallentamento costante, causato dall'attrazione del suo unico satellite, la Luna; in realtà, questo rallentamento è molto piccolo, dell'ordine di un'ora ogni parecchie centinaia di milioni di anni (più precisamente, la lunghezza del giorno terrestre aumenta di 0,0016 secondi ogni secolo). Dato che questo rallentamento non riuscirebbe a fermare del tutto la Terra prima che il Sole si spenga e che, esplodendo, "inghiottirà" molti dei pianeti del Sistema Solare, l'unico fattore in grado di farlo, teoricamente, potrebbe essere solo un grossissimo asteroide che colpisse la Terra con un determinato angolo di impatto.
Il giorno, a questo punto, non durerebbe più 24 ore, ma sarebbe pari ad un anno: una parte della Terra sarebbe quindi continuamente riscaldata e l'altra parte continuamente al buio, con un periodo di 6 mesi, con cambiamenti climatici apocalittici.
La rotazione terrestre è responsabile anche della forza di Coriolis, una forza fittizia che compare in sistemi rotanti e che devia verso destra (nell'emisfero nord) i corpi in movimento. Tale forza costringe la masse d'aria a girare attorno ai centri di bassa pressione; la scomparsa di questa componente avrebbe effetti devastanti anche sulle circolazioni atmosferiche.
Queste sono solo alcune delle conseguenze a cui si andrebbe incontro; la Terra è caratterizzata da molti altri fenomeni, strettamente interconnessi tra loro, e di cui non è facile ipotizzare le variazioni che possono seguire ad un evento di questo tipo.
Ma, realmente, quante possibilità ci sono che la Terra smetta di ruotare su se stessa?
Innanzitutto c'è da dire che la rotazione della Terra subisce un rallentamento costante, causato dall'attrazione del suo unico satellite, la Luna; in realtà, questo rallentamento è molto piccolo, dell'ordine di un'ora ogni parecchie centinaia di milioni di anni (più precisamente, la lunghezza del giorno terrestre aumenta di 0,0016 secondi ogni secolo). Dato che questo rallentamento non riuscirebbe a fermare del tutto la Terra prima che il Sole si spenga e che, esplodendo, "inghiottirà" molti dei pianeti del Sistema Solare, l'unico fattore in grado di farlo, teoricamente, potrebbe essere solo un grossissimo asteroide che colpisse la Terra con un determinato angolo di impatto.
Che scenario!!! Non ci avevo mai pensato.
RispondiEliminaMi piace.
Ciao
Francesco
avete dimenticato che un altro effetto sarebbero devastanti terremoti in ogni parte della terra, poichè il rallentamento della crosta avverrebbe non simultaneamente a quello del mantello e del nucleo, che hanno densità diversa.
RispondiEliminacerto, quelli descritti sono solo alcuni degli effetti, come giustamente hai ricordato il rallentamento della crosta produrrebbe terremoti e aggiungo che il rallentamento del nucleo ferroso porterebbe scompensi anche dal punto di vista magnetico.
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