L'acqua è un bene prezioso e la sua mancanza può determinare parecchi problemi di natura climatica e sociale: per questo, da decenni, gli scienziati stanno sperimentando diverse tecniche per produrre o incrementare la quantità di precipitazione in determinate aree siccitose.
Per stimolare la formazione di pioggia, gli studiosi hanno utilizzato delle tecniche dette di "cloud-seeding", le quali consistono nella dispersione di sostanze chimiche all'interno delle nubi. Le molecole di vapore acqueo tendono a condensare attorno ai cosiddetti nuclei di condensazione, particelle attorno alle quali si forma la goccia di pioggia che poi precipita al suolo; l'inseminazione delle nubi con sostanze tipo ioduro d'argento o biossodo di carbonio congelato, dovrebbe favorire questo processo di formazione delle gocce di pioggia e quindi, in ultima analisi, determinare un aumento delle precipitazioni.
Ma uno studio condotto dal Prof. Pinhas Alpert, da Prof. Zev Levin e e dal Dr. Noam Halfon del Dipartimento di Geofisica e Scienze Planetarie dell'Università di Tel Aviv, ha messo in dubbio la reale efficacia di questi metodi di inseminazione. In particolare, gli studiosi hanno analizzato circa 50 anni di cloud-seeding nella zona del Mar di Galilea, in Israele, utilizzando sia i dati dei periodi di inseminazione e non inseminazione, che i dati di precipitazione registrati nella zona in questione e nelle zone adiacenti.
Confrontando le statistiche delle precipitazioni rispetto ai periodi di semina, è emerso che le variazioni nelle piogge non sono riconducibili tanto alle tecniche di cloud-seeding, quanto alle variazioni delle strutture meteorologiche presenti nell'area in questione. Degno di nota è stato un periodo di sei anni in cui si è registrato un aumento delle precipitazioni, inizialmente attribuito ad un successo nelle tecniche di inseminazione delle nubi. Il team di ricerca ha però dimostrato che questo incremento può essere messo in corrispondenza ad un particolare tipo di cicloni, responsabili di un aumento delle precipitazioni nelle regioni montuose. Infatti, un significativo incremento delle piogge è stato osservato anche nelle zone montuose della Giudea, che non sono state oggetto di cloud-seeding.
Pur essendo relativamente costosi, secondo un rapporto della World Meteorological Organization ci sono più di 80 progetti di cloud-seeding in tutto il mondo. In Cina, precisamente a Pechino, sono state introdotte nelle nubi delle grandi quantità di particelle chimiche per cercare di limitare le precipitazioni durante le Olimpiadi, attaverso un processo chimato "overseeding". Il cloud-seeding è utilizzato anche nelle montagne della California e in Wyoming, con lo scopo ultimo di aumentare i livelli di acqua nei serbatoi; tuttavia, non ci sono prove certe che questo metodo sia realmente efficace.
L'unico posto dove il cloud-seeding potrebbe avere successo, secondo Alpert, è all'interno delle nubi orografiche, che si sviluppano sopra le montagne a causa della salita forzata della massa d'aria; solo in questo caso, continua lo scienziato, il cloud-seeding potrebbe risultare efficace nell'accelerare la formazione di precipitazioni.
Sinceramente tutte queste belle parole degli scienziati istituzionali sembrano voler nascondere il fatto che la manipolazione climatica è già attiva da un decennio, ed in maniera sempre più massiccia. Infatti spesso il cielo non è più oscurato da nuvole ma da scie rilasciate dagli aerei.
RispondiEliminaIl fatto che i metorologi poi definiscano queste bianche formazioni artificiali "innocue velature" la dice lunga sul fatto che si tratti di una manovra clandestina quanto illegale e nociva per la nostra salute.
Provare a guardare il cielo ogni 15 minuti per due settimane per credere (magari leggendo ogni giorno anche i servizi meteo) e/o leggere il dossier relativo
pardon, volevo dire i metereologi, ecco un esempio del loro modo di fare: meteo trentino e la propaganda subliminale
RispondiEliminaSalve Corrado,
RispondiEliminainnanzitutto grazie per i commenti.
Come riporta il mio post, gli esperimenti "ufficiali" sul controllo delle precipitazioni sono cosa nota, sono stati e vengono tuttora effettati da diversi centri di ricerca.
Riguardo invece ai presunti esperimenti "non ufficiali", preferisco non esprimermi, in quanto proprio la non ufficialità fa si che tutte le considerazioni si basino su indizi più o meno discutibili e non su prove dirette.
Personalmente sono molto scettico riguardo alle teorie complottistiche in generale (che riguardino l'11 settembre, le scie chimiche o lo sbarco sulla luna, per esempio, non fa differenza); leggendo il dossier linkato, a mio avviso dovrebbero essere così tante ed eterogenee le persone e le istituzioni coinvolte da rendere praticamente impossibile che nessuno parli.
Una cosa però mi preme sottolineare: come probabilmente avrà letto sulla mia pagina "chi sono", lavoro come meteorologo presso il centro meteorologico delle Marche, praticamente la stessa struttura che MeteoTrentino rappresenta per la provincia autonoma di Trento; ai colleghi trentini mi lega, oltre che un rapporto professionale, anche una amicizia personale. Detto questo, posso assicurare che le accuse rivolte a loro nello specifico, e quindi anche a noi meteorologi in generale, sono del tutto infondate; pensare che siamo assoldati dai militari come degli 007 per truccare le previsioni meteo è pura fantasia (se mi permette una battuta mi verrebbe da dire "magari!..."). La dicitura innocue velature, come giustamente lei afferma, è un'ovvietà (le nubi alte di tipo cirriforme sono sempre innocue dal punto di vista delle precipitazioni), ma viene usata normalmente per rafforzare il fatto che, nonostante le nubi, non sono previste precipitazioni.Il pubblico a cui ci rivolgiamo è molto eterogeneo di formazione come pure di cultura, e queste ovvietà sono purtroppo necessarie.
E' vero, dal suo punto di vista queste considerazioni sono di parte, ognuno poi valuterà per quelle che sono le proprie convinzioni.
Saluti.
Francesco