Prevedere esattamente il movimento di un versante è estremamente difficoltoso quanto importante, soprattutto se da questo deve derivare un allertamento volto a salvaguardare dei beni o delle vite umane. L'innesco di una frana, oltre a dipendere dal tipo di terreno e dall'acclività di un versante, risente delle piogge antecedenti e della pioggia in atto, e può verificarsi anche a distanza di qualche giorno dall'evento di precipitazione.
Ora, il tutto dovrebbe essere più semplice grazie allo sviluppo di un nuovo tipo di sensori acustici, i quali, analizzando il rumore del sottosuolo, possono dare informazioni riguardo alla probabilità di innesco imminente di una frana, dando quindi il via ad eventuali azioni di protezione civile.
Il rumore creato dal movimento sotto la superficie, tende ad aumentare con l'aumento dell'instabilità del versante, e quindi la misura del tasso di aumento del rumore permette di poter prevedere efficacemente un eventuale scivolamento del suolo . La tecnica è stata sviluppata dai ricercatori della Loughborough University, in collaborazione con il British Geological Survey. Il sistema di rilevamento è costituito da una rete di sensori inseriti nel versante da monitorare. I sensori, una sorta di microfoni, registrano l'attività acustica del sottosuolo, trasmettendo poi i dati ad un computer centrale per l'analisi.
Il tasso di aumento del rumore, creato dall'attrito tra le particelle, è proporzionale alla velocità di movimento del suolo e cosi, maggiori sono le emissioni acustiche, maggiori si presentano le possibilità di una frana. Al superamento di una certa soglia del tasso di rumore, il sistema può inviare un messaggio di allerta alle autorità competenti, che possono così evacuare le persone, chiudere le eventuali strade che potrebbero venire interessate dalla frana o effettuare dei lavori per incrementare la stabilità del terreno.
Neil Dixon, professore di ingegneria geotecnica presso la Loughborough University e responsabile del progetto, ha spiegato quello che c'è alla base del sistema, pensato per essere una novità mondiale. "Allo stesso modo per cui piegare un bastone crea dei rumori, dei crepitii, che si accumulano finché non si spezza, il movimento del terreno prima di una frana crea un aumento dei tassi di rumore", ha affermato il professor Dixon.
"Questo fatto è conosciuto fin dal 1960, ma finalmente siamo stati in grado di quantificare il legame tra il rumore e il tasso di spostamento del suolo. Il fatto di poterlo fare in tempo reale, permette di poter emanare un allarme rapido ", ha aggiunto.
Gli studi stanno comunque andando avanti, cercando integrare il sistema di allertamento nel sensore stesso, in maniera tale da renderlo indipendente da un computer centrale. Un sistema quindi a costo più contenuto che può rappresentare un'importante prospettiva per l'installazione nei paesi in via di sviluppo.
Nessun commento:
Posta un commento