Usando i dati dei satelliti NASA, è stata prodotta la mappa mondiale dell'altezza delle foreste; non si tratta della prima mappa in assoluto, ma è la prima che descrive tutto il globo con lo stesso metodo in maniera uniforme. Il lavoro, basato sui dati rilevati dai tre satelliti ICESat, Terra ed Aqua, dovrebbe aiutare gli scienziati a capire quanta anidride carbonica viene immagazzinata dalle foreste e quanto velocemente il carbonio passa dagli ecosistemi all'atmosfera.
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La nuova mappa mostra le foreste più alte nell'America nord-occidentale ed in alcune zone dell'Asia sud-orientale, mentre le foreste più basse si trovano nel Canada settentrionale e in Eurasia.
La mappa mostra l'altezza media delle foreste su settori di 5 km quadrati, e non l'altezza massima raggiunta dai singoli alberi. Le foreste di conifere, le quali sono molto umide e contengono alberi di massa rilevante, hanno le chiome più alte, tanto che possono facilmente superare i 40 m. Le foreste boreali, invece, tipicamente non raggiugono i 20 m. Le foreste pluviali tropicali raggiungono mediamente i 25m, più o meno la stessa altezza delle querce, faggi, betulle e delle foreste di latifoglie comuni in Europa e negli Stati Uniti. Le misurazioni sull'altezza delle foglie avranno implicazioni anche nella stima della quantità di carbonio catturata nelle foreste e per spiegare che cosa assorbe 2 miliardi di tonnellate di carbonio perduto ogni anno. Gli esseri umani rilasciano circa 7 miliardi di tonnellate di carbonio ogni anno, per lo più sotto forma di anidride carbonica. Di questi, 3 miliardi di tonnellate finiscono in atmosfera e 2 miliardi di tonnellate nel mare. Non è chiaro dove vanno a finire i due miliardi di tonnellate rimanenti, sebbene gli scienziati sospettino che le foreste ne catturino ed immagazzinino una gran parte sottoforma di biomassa grazie alla fotosintesi.
La mappa mostra l'altezza media delle foreste su settori di 5 km quadrati, e non l'altezza massima raggiunta dai singoli alberi. Le foreste di conifere, le quali sono molto umide e contengono alberi di massa rilevante, hanno le chiome più alte, tanto che possono facilmente superare i 40 m. Le foreste boreali, invece, tipicamente non raggiugono i 20 m. Le foreste pluviali tropicali raggiungono mediamente i 25m, più o meno la stessa altezza delle querce, faggi, betulle e delle foreste di latifoglie comuni in Europa e negli Stati Uniti. Le misurazioni sull'altezza delle foglie avranno implicazioni anche nella stima della quantità di carbonio catturata nelle foreste e per spiegare che cosa assorbe 2 miliardi di tonnellate di carbonio perduto ogni anno. Gli esseri umani rilasciano circa 7 miliardi di tonnellate di carbonio ogni anno, per lo più sotto forma di anidride carbonica. Di questi, 3 miliardi di tonnellate finiscono in atmosfera e 2 miliardi di tonnellate nel mare. Non è chiaro dove vanno a finire i due miliardi di tonnellate rimanenti, sebbene gli scienziati sospettino che le foreste ne catturino ed immagazzinino una gran parte sottoforma di biomassa grazie alla fotosintesi.
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