Le ultime dal mondo scientifico

venerdì 25 febbraio 2011

Conferme sperimentali della teoria gravitazionale MOND



Secondo la cosmologia moderna, il comportamento dell'universo risente della presenza di materia oscura ed energia oscura, presenti addirittura in quantità superiori rispetto alla materia ed all'energia "ordinarie". Sulla carta tutto funziona benissimo, peccato che servano anche delle prove sperimentali che finora non sono ancora state trovate. Nell'ultimo periodo sono state formulate teorie alternative per cercare di descrivere la gravitazione a livello cosmologico, tra cui la teoria cosiddetta MOND (MOdified Newtonian Dynamics, cioè Dinamica Newtoniana Modificata)

La teoria MOND, proposta da Mordheai Milgrom nel 1981, introduce nella seconda legge di Newton una nuova costante, delle dimensioni fisiche di un'accelerazione e del valore di circa 10E-10 metri al secondo quadrato; qualora le accelerazioni in gioco siano molto maggiori della costante, la teoria si riduce a quella classica di Newton. Mentre la teoria della materia oscura funziona molto bene dalle scale dei grandi ammassi galattici in su, con la teoria MOND accade il contrario: i suoi risultati, infatti, sembrano accordarsi abbastanza bene con quello che accade a scale galattiche o inferiori, ma non da risultati accettabili per scale più grandi. 

Tra le altre cose, la teoria MOND predice il rapporto che dovrebbe intercorrere tra la massa di una galassia a spirale e la sua velocità di rotazione; la verifica di questa previsione richiede quindi la perfetta conoscenza della massa della galassia in esame, ma questa non è di facile misurazione soprattutto in presenza di galassie dominate da una forte presenza stellare. Per ovviare a ciò, il professor Mc Gaugh, docente di astronomia presso l'Università del Maryland, ha pensato di utilizzare le galassie a spirale con preponderante presenza di gas interstellare. Grazie infatti agli studi sull'emissione e assorbimento atomico, dall'analisi dei fotoni emessi dalla galassia è possibile risalire agli atomi che la compongono, e quindi ad una stima piuttosto accurata della massa della galassia stessa. Facendo quindi un confronto tra la massa e la velocità di rotazione di 47 galassie, è emerso un buon accordo tra i valori misurati e quelli stimati dalla teoria MOND. 

Resta comunque il fatto che la teoria MOND non funziona a scale molto grandi; alcuni scienziati hanno proposto di aggiustare la teoria della materia oscura fino a farla combaciare con i risultati a scala galattica, ma questo "trucco" non è ben visto da tutti, soprattutto per il fatto che la materia oscura non è ancora stata osservata. Secondo i detrattori, infatti, si farebbe una cosa simile a quello che è successo in passato con gli epicicli, quando si cercava di aggiustare la teoria tolemaica (errata) per farla combaciare con le orbite osservate dei pianeti. Finchè non arrivò Copernico a fare un pò di chiarezza.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...