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venerdì 10 dicembre 2010

Nuovo metodo per il monitoraggio delle nubi di cenere vulcanica


E' ancora fresco il ricordo del vulcano islandese che, qualche tempo fa, ha letteralmente bloccato il trasporto aereo e lasciato a terra migliaia di passeggeri; sulla scia di questo evento, una recente ricerca ha dimostrato che i fulmini possono essere usati come parte integrante di un sistema per il monitoraggio di alcune proprietà delle nubi vulcaniche.

Gli scienziati hanno infatti scoperto che durante alcuni periodi di attività significativa del vulcano, il pennacchio di ceneri era elettrificato a tal punto da generare attività fulminigena; questi fulmini sono stati misurati dalla rete di rilevazione dei fulmini di UK MetOffice, la quale lavora nella banda delle onde radio a bassa frequenza.

Dalle misure scaturisce una correlazione tra la frequenza dei lampi e l'altezza della nube vulcanica; tale metodo presenta il vantaggio di poter rilevare le scariche già ad alcune migliaia di chilometri di distanza, in qualsiasi condizione meteorologica, sia di giorno che di notte, fornendo un notevole aiuto agli enti preposti al monitoraggio di questo tipo di nubi.

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