Le ultime dal mondo scientifico

martedì 6 luglio 2010

Viaggiare nella scienza

Per chi vuole utilizzare le vacanze per compiere un viaggio nella scienza, ecco alcune mete da segnalare.

Berlino, capitale della scienza. In Europa la destinazione top è senza dubbio Berlino, dove il turismo scientifico è occasione per ammirare la città sotto una nuova luce. Fino al 9 agosto lo spazio espositivo del Martin-Gropius-Bau, uno dei più spettacolari della Germania, ospiterà "Innen Stadt Außen" (Città dentro e fuori), mostra dell'artista danese-islandese Olafur Eliasson. Attraverso un uso sapiente di luci, ombre e superfici riflettenti, Eliasson invita l'osservatore a perdersi tra giochi ottici e illusioni prospettiche, esplorando i meccanismi che regolano la percezione visiva. Tra le attrazioni principali ci sono la passeggiata nella nebbia-arcobaleno e una sosta nella stanza degli specchi (Microscope), che trasporta i visitatori in cima al celebre portico di vetro del museo. Per quanti non riuscissero ad approdare a Berlino entro l'estate, la celebrazione della scienza continua dal 24 settembre in poi con "WeltWissen: 300 Years of Science in Berlin", esibizione dedicata alle tante figure storiche che hanno vissuto e lavorato nella città tedesca, da Alexander von Humboldt ad Albert Einstein.  La mostra esplorerà anche alti e bassi della ricerca berlinese, passando per la persecuzione e la cacciata degli scienziati durante il nazismo e i tentativi nel dopoguerra di ricostruire la scienza da entrambi i lati del Muro. 



A zonzo nell'universo... a Monaco. Per un viaggio nei misteri dell'universo, dal Big Bang (13,7 miliardi di anni fa) ai giorni nostri, il posto migliore in cui andare potrebbe essere Monaco. Qui, infatti, presso il Deutsches Museum, è allestita l'esibizione "Evolution of the Universe": un'istantanea sulla conoscenza cosmologica moderna, come la definisce Science. Con un cinema, schermi interattivi, dimostrazioni pratiche e strumenti multimediali, la mostra indaga alcuni dei concetti più complessi legati alla nascita e all'evoluzione del cosmo, dall'asimmetria tra materia e antimateria all'origine dei buchi neri.


Londra, ventimila leghe sotto i mari. Dalle immensità del cosmo agli abissi dell'oceano il passo è breve, il tempo di un volo da Monaco a Londra. L'esibizione "The Deep", ospitata al Natural History Museum, è un'occasione unica per conoscere i segreti della vita marina di profondità. Laggiù, chilometri e chilometri sotto la superficie, vivono creature strane che pur di orientarsi al buio hanno sviluppato sofisticati sistemi di auto-illuminazione. La mostra è un excursus su questi esseri viventi e di come si sono evoluti per sopravvivere in un ambiente meno esplorato della crosta lunare. Passeggiando per le sale si incontrano modelli di calamari giganti e capodogli che nuotano dal soffitto, mentre per i più forti di stomaco c'è la ricostruzione di ciò che accade a 3.000 metri sott'acqua quando una balena muore e pesci, crostacei e vermi marini si riuniscono per banchettare.

La scienza al servizio dello sport. Più il tempo passa e più la scienza entra - secondo alcuni a gamba tesa - nello sport (un esempio su tutti è la messa al bando, dopo gli ultimi Mondiali di Nuoto, dei super costumi). Per scandagliare questa tendenza, come le possibilità della tecnologia nel calcio e in altri sport, il Museo Olimpico di Losanna (Svizzera) ha deciso di ospitare, fino al marzo prossimo, una mostra intitolata "Atleti e scienza", un viaggio nella fisiologia degli atleti e nel rapporto tra sport e innovazione. Pur precisando fin da subito che lo sport "deve rimanere umano", l'esibizione passa in rassegna i ritrovati tecnologici che aiutano gli allenatori a disegnare programmi specifici per ogni atleta o che permettono di stabilire il vincitore al fotofinish. Tra le diverse sezioni della mostra, Giochi Olimpici 2150 è forse la più curiosa perché dipinge i rischi di un futuro troppo hi-tech: atleti OGM dotati di chip che controllano la contrazione muscolare o super-tennisti forniti di parti meccaniche per lanciare la pallina a velocità supersoniche.


New York, progetti da qui al 2080. Futuri ben più realistici sono invece quelli prospettati dalla mostra "Rising Currents" allestita nelle sale del MoMA di New York. Considerando i rischi del cambiamento climatico da qui a settant'anni, come il possibile innalzamento del livello del mare e il conseguente aumento delle mareggiate del "waterfront", cinque gruppi di architetti e ingegneri mostrano le loro idee per ristrutturare altrettante zone della baia newyorkese. Attraverso modellini, mappe, disegni e istallazioni video il visitatore viene immerso in progetti innovativi che ridisegnano la dimensione cittadina e nuove forme di riciclo e itticoltura.


Un tuffo nell'Australia devoniana. Se, invece, ci si trova nel continente australiano si ha un'occasione pressoché unica di viaggiare indietro nel tempo e osservare fossili della barriera calcarea risalenti a 380 milioni di anni fa. Il parco nazionale Geikie Gorge, nella regione di Kimberley (Australia occidentale), vanta infatti una delle più lunghe e spettacolari gole dell'Era Devoniana. Partecipando a una gita in barca è possibile percorrere un tratto degli oltre 325 chilometri di scogliere che si sono formate dalla lenta sedimentazione di calcare ad opera delle stromatoliti (un tipo di alga tutt'ora esistente). La regione a sud della cittadina di Fitzroy Crossing è una delle più ricche al mondo di fossili marini: i pezzi più pregiati sono la placoderma incinta (un pesce oramai estinto) e i primi esemplari di pesce capaci di respirare fuori dall'acqua.


Tennessee, la danza delle lucciole. Per quest'anno, ormai, è troppo tardi, ma vista la particolarità del fenomeno vale la pena iniziarsi ad organizzare per il prossimo anno. Non capita tutti i giorni, infatti, di vedere centinaia di lucciole della varietà Photinus carolinus accendersi nello stesso istante e intraprendere una particolarissima danza del corteggiamento. Per ammirare lo spettacolo bisogna farsi trovare la seconda settimana di giugno al Great Smoky Mountains National Park (Tennessee): qui, in uno scenario naturale tra i più belli degli Stati Uniti orientali, il Sugarlands Visitor Center prepara i visitatori a un'esperienza visiva indimenticabile.

Verso le 9 di sera tutti i maschi di lucciola si illuminano come se fossero coordinati da un cronometro interno. Si tratta di uno dei comportamenti animali più affascinanti mai osservati in natura, sul cui significato si sono interrogate decine di generazioni di etologi. Affinché la magia continui, ai visitatori è chiesto di coprire il flash delle macchine fotografiche con una pellicola di cellophane blu o rosso: la luce diretta, infatti, ucciderebbe le lucciole e farebbe calare immediatamente il sipario.


Tutti pazzi per Doraemon. In questa breve rassegna dei posti da non perdere per gli amanti di scienza e tecnologia non poteva certo mancare la mostra "Il futuro scientifico di Doraemon", aperta fino al 27 settembre presso il museo Miraikan di Tokio. L'esibizione rende omaggio al protagonista del cartone animato Doraemon, il gattone bianco e blu che risolveva ogni tipo di problema pescando da una tasca magica oggetti che vent'anni erano pura fantascienza, ma che oggi stanno diventando realtà. La collezione è composta da venticinque innovazioni tecnologiche creative e promettenti, tra cui il GEN H-4 (il più piccolo elicottero monoposto), il mantello fatto di metamateriali che rende invisibile chi lo indossa, i microrobot utili per la medicina e diversi tipi di automi capaci di muoversi e parlare.


Cina, la fiera della meraviglie. Per chi vuole fare le cose in grande, Science consiglia una capatina in Cina. Fino al 31 ottobre, infatti, Shanghai è teatro del World Expo 2010, la più grande fiera del mondo che con il tema di quest'anno ("Better City, Better Life") si concentra sulla sostenibilità ambientale e socioeconomica. In oltre 200 padiglioni sono esposte le idee più innovative e le tecnologie emergenti in fatto di efficienza energetica, riduzione delle emissioni di CO2, smaltimento dei rifiuti, fonti di energia rinnovabili e molto altro ancora. 

Tra le attrazioni più visitate c'è la Cattedrale di Semi ("Seed Cathedral"), opera del designer britannico Thomas Heatherwick: una scultura "energetica" gigante fatta di 60 mila asticelle a fibre ottiche lunghe sette metri e mezzo ciascuna. All'interno di ogni fascio è contenuto il seme di una pianta rara, così da costituire una sorta di monumento alla biodiversità vegetale. Sempre ispirata a principi green è la "carbon negative car", primo esempio made in China di veicolo che invece di inquinare emette ossigeno.


Tratto dal sito di Repubblica Viaggi

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