Le quattro zone in cui si sospettano collisioni con altri universi |
Molti di questi universi dovrebbero essere inghiottiti da altri appena si formano, ma universi nati in zone piuttosto vicine possono collidere se la loro velocità di espansione è maggiore dello spazio che c'è tra di loro.
Se il nostro universo fosse colpito dalla bolla di un altro universo, l'impatto dovrebbe generare una colossale quantità di energia; in più, se questo fosse accaduto prima che l'inflazione terminasse nella nostra porzione di universo, potrebbe aver lasciato un'impronta che sarebbe rilevabile ancora oggi. Alcuni studiosi dell'University College London ritengono di aver individuato queste impronte nella radiazione cosmica di fondo (CMB), il bagliore dell'intero cielo generato da fotoni emessi quando l'universo aveva meno di 400 mila anni.
Una collisione avrebbe avuto conseguenze nella durata dell'espansione nella zona di impatto. Se l'espansione fosse continuata per un tempo maggiore rispetto a quanto sarebbe dovuta durare, la densità della materia nella zona d'impatto dovrebbe essere minore rispetto a quella nelle zone circostanti. Questo fatto assumerebbe le sembianze di un a zona fredda nella CMB; al contrario, un periodo più corto dell'inflazione creerebbe una zona più calda.
Il gruppo di ricerca ha calcolato i profili di temperatura per tali impatti, andandoli poi a ricercare nei dati della CMB della Sonda Wilkinson per la Radiazione Anistropa a Microonde (WMAP). La ricerca ha preso in considerazione quattro strutture circolari, ognuna delle quali copre una dimensione di cielo pari ad almeno otto lune piene. Una di queste è una zona fredda, che è già stata assunta come prova di una interazione con un altro universo.
Se queste strutture sono state effettivamente create da collisioni di questo tipo, ci dovrebbero essere altri indizi di conferma, come ad esempio una particolare polarizzazione dei fotoni della CMB. Il satellite Planck dell'ESA, lanciato nel 2009, dovrebbe essere in grado di rilevare questi segni; la sua prima mappa del cielo è attesa per l'anno 2012.
Anche se una solo di queste zone si rivelerà essere il prodotto di una collisione tra bolle, sarebbe una scoperta di prim'ordine, la quale andrebbe a rafforzare altre teorie (come quella delle stringhe), che richiedono un gran numero di universi diversi con proprietà diverse.
fonte: Newscientist
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