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domenica 4 luglio 2010

Osserviamo il cielo di luglio

Ecco quello che ci riserva il cielo notturno nel mese di luglio.

Pianeti
Mercurio: sarà possibile scorgere il pianeta più vicino alla nostra stella ad occidente, dopo il tramonto del Sole, relativamente basso sull'orizzonte. Il giorno di migliore visibilità è il 24.

Venere: il luminosissimo pianeta continua a dominare le serate estive, anche se l’intervallo di osservabilità si riduce ulteriormente, fino a diventare inferiore alle due ore dopo il tramonto del Sole. Venere nel corso del mese attraversa per intero la costellazione del Leone. Alla fine del mese arriva in prossimità del limite con la costellazione della Vergine. Da notare le sere del 9 e del 10 luglio, quando il pianeta di troverà alla minima distanza da Regolo, la stella alfa del Leone.

Marte: il tempo a disposizione per osservare il pianeta rosso si riduce ulteriormente. Ormai da molte settimane è possibile percepire giorno dopo giorno l’avvicinamento tra i tre pianeti protagonisti del cielo verso occidente: Marte è sempre più “stretto” tra Venere e Saturno: il corteo di pianeti è il preludio all’incontro ravvicinato tra i tre corpi celesti, che avrà luogo ad agosto. Nel corso del mese Marte completa l’attraversamento della costellazione del Leone e il giorno 19 fa il suo ingresso nella costellazione della Vergine.


Giove: il pianeta gigante anticipa sempre più l’istante del suo sorgere, fino a diventare osservabile praticamente per tutta la seconda parte della notte. Nella seconda parte del mese, già intorno alla mezzanotte, possiamo scorgerlo sull’orizzonte orientale. Il pianeta si eleva sempre più, fino a culminare a Sud nel chiarore della luce dell’alba. Nel corso del mese Giove percorre un tratto della costellazione dei Pesci, inizialmente con moto diretto, poi, dal giorno 24, con moto retrogrado.

Saturno: lo possiamo ancora individuare ad Ovest - Sud – Ovest dopo il tramonto del Sole. Saturno infatti, come nei mesi precedenti chiude infatti il terzetto di pianeti, comprendente Venere e Marte. La distanza angolare da quest’ultimo si riduce sempre più, fino alla congiunzione tra i due pianeti che avviene proprio all’inizio di agosto: dato però che i due pianeti tramontano poco dopo il Sole, potremo osservarli la sera del 31, mentre scompaiono insieme sull’orizzonte occidentale. Saturno si trova ancora nella costellazione della Vergine.

Urano: il pianeta è osservabile nella seconda parte della notte. Anche in questo mese le condizioni di osservabilità sono assolutamente identiche a quelle di Giove: la distanza angolare tra i due pianeti (dopo la congiunzione del 6 giugno) varia in modo quasi impercettibile. Urano si trova nella costellazione dei Pesci, dove rimane tutto l’anno, non lontano dal limite con l’Acquario. La luminosità del pianeta è comunque al di sotto della soglia accessibile all'occhio nudo, pertanto per l’osservazione è necessario l'uso del telescopio.

Nettuno: il pianeta è osservabile per gran parte della notte, un po’ più alto sull’orizzonte rispetto a Urano e Giove. Come sempre, data la sua bassa luminosità, lo si può individuare solo con l'uso di un telescopio. Il pianeta si trova nella costellazione dell’Acquario, nei pressi del limite con il Capricorno.

Plutone
La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.
Dopo l’opposizione al Sole dello scorso 25 giugno, Plutone è ancora osservabile per quasi tutta la notte. Plutone si trova nella costellazione del Sagittario. Per la sua bassissima luminosità lo si può osservare solo con un telescopio di adeguata potenza. 

Congiunzioni
Luna – Giove : prima dell’alba del 4 luglio la Luna all’Ultimo Quarto e il pianeta Giove in congiunzione dominano il cielo a Sud-Est. I due astri si trovano nella costellazione dei Pesci. 
Luna – Venere : il 14 luglio inizia una sequenza ravvicinata di tramonti arricchiti dalle congiunzioni tra la Luna e i pianeti. Apre lo spettacolo una falce di Luna crescente in congiunzione con Venere, nella costellazione del Leone.
Luna – Marte : il giorno 15 prosegue la serie di tramonti spettacolari con l’incontro ravvicinato tra la Luna e Marte, ancora nella costellazione del Leone, ma molto vicino al limite con la Vergine.
Luna - Saturno : il giorno 16 luglio la Luna entra nella costellazione della Vergine, completando la serie di congiunzioni. E’ il turno di Saturno, alla testa di un suggestivo allineamento di astri luminosi. Scendendo verso Ovest possiamo ancora individuare Marte, Venere e Regolo, la stella più luminosa della costellazione del Leone.
Luna – Giove : nella notte tra il 30 e il 31 luglio si replica la congiunzione del 4 luglio. Giove e la Luna si incontrano nuovamente nella costellazione dei Pesci.

Costellazioni
Le brevi notti dell'estate ci costringono ad attendere la tarda serata perché la piena oscurità ci consenta di osservare chiaramente la volta celeste.
Spente le ultime luci del crepuscolo, volgiamo lo sguardo a Sud-Est ed alziamolo fino quasi allo zenit (*). Non sarà difficile individuare tre stelle particolarmente brillanti. Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto "Triangolo Estivo" : i tre notissimi astri ai vertici sono Vega, Altair e Deneb. Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila e Cigno. Per tutta la stagione questo inconfondibile gruppo di astri si troverà ben alto sopra le nostre teste a sovrastare il cielo d'estate.
Vega è, insieme ad Arturo del Bootes, la stella più brillante del cielo estivo (in effetti, Arturo è impercettibilmente più luminosa). La costellazione della Lira comprende, oltre a Vega, anche un piccolo gruppo di 4 stelle disposte a parallelogramma. La costellazione raffigura lo strumento musicale di Orfeo, straordinario musicista, che con esso suonava musiche malinconiche, affranto dal dolore per la morte della sua adorata moglie, la ninfa Euridice.
La costellazione dell'Aquila ha invece una forma a "T", e Altair ne rappresenta la testa.
L'Aquila porta i fulmini a Zeus, dio del Tuono, e lo accompagna in molte leggende. Tra le più note, quella di Prometeo, l'uomo che osò per primo scalare l'Olimpo, il monte degli dei, per rubare il fuoco. Per punirlo Zeus lo legò ad una rupe e mandò l'Aquila a mangiargli il fegato.
Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno, detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile. Deneb in arabo significa coda: questa stella rappresenta infatti la coda dell'animale in cui si trasformò Zeus per sedurre Leda. Dalla loro unione nacquero i Gemelli (Castore e Polluce, rappresentati nella costellazione zodiacale), Clitennestra ed Elena, destinata a diventare famosa come Elena di Troia. Deneb merita un'attenzione particolare: tra le stelle brillanti del cielo, la più lontana visibile ad occhio nudo: essa dista oltre 1600 anni luce da noi!
Questo significa che la luce che percepiamo è stata emessa 16 secoli fa, poco prima del crollo dell'Impero Romano, e dopo aver viaggiato per anni e anni nel vuoto, solo adesso giunta ai nostri occhi! Per confronto, Altair dista solo 16 anni luce - 100 volte meno di Altair - e Vega circa 27 anni luce. Questi ultimi due astri sono quindi luminosi principalmente per effetto della loro distanza relativamente piccola.
Deneb è invece una cosiddetta "supergigante azzurra", con un diametro pari a oltre 150 volte quello del Sole ed una luminosità di decine di migliaia di volte superiore.
Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale, si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali. Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine.
Non particolarmente appariscente è la costellazione della Bilancia - unico oggetto inanimato tra i segni zodiacali - mentre inconfondibile è la sagoma dello Scorpione con al centro la rossa Antares.
A Sud - Est possiamo riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia. Ricordiamo l'Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale, molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose. Allontanandoci dall'eclittica (**), alta nel cielo notiamo la stella che rivaleggia in luminosità con Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes. Quest'ultima ha una caratteristica forma ad aquilone; accanto ad essa possiamo riconoscere la piccola costellazione della Corona Boreale, a forma di "U".
Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole.
Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore.
Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l'Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
Note:(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste. (**) L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco dell'anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l'intersezione tra quest'ultima e il piano dell'orbita terrestre. 

Altre informazioni e le carte del cielo sul sito della  Unione Astrofili Italiani.




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