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lunedì 15 novembre 2010

Informazioni aggiornate sulla copertura nevosa grazie ai satelliti


Avere a disposizione dati di neve aggiornati è molto importante, sia per quanto riguarda i trasporti che le attività di protezione civile: finalmente, grazie al progetto ESA GlobSnow, tutto questo è possibile grazie all'uso dei dati satellitari. Il progetto è guidato dal Servizio Meteorologico Svedese e si propone di aggiornare una banca di dati sullo spessore del manto nevoso a seguito di ogni nevicata, in particolare nell'emisfero settentrionale.
Lanciato agli inizi di novembre, il servizio fornisce dati quasi in tempo reale sull'estensione del manto nevoso e sull'altezza dello strato. Lo scopo di questo servizio, accessibile attraverso il sito web GlobSnow, è quello di creare un database globale contenente i dati di neve raccolti da tutti i satelliti.

La copertura nevosa media, in inverno, si estende su una superficie compresa tra i 20 ed i 40 milioni di chilometri quadrati; se la si sciogliesse, per contenerla tutta sarebbero necessarie un miliardo di piscine olimpioniche. Al tempo stesso, la copertura nevosa è uno dei fattori più importanti che influiscono sul clima globale, visto che possiede un elevato albedo, cioè riflette verso lo spazio gran parte della radiazione solare incidente. Ma la conoscenza dell'esatto spessore nevoso è fondamentale anche per chi si occupa di protezione civile, visti i disagi che può creare alla circolazione dei mezzi o al collegato pericolo di valanghe.  Dal punto di vista idrologico, dallo spessore del manto nevoso consegue la portata ed il livello dei corsi d'acqua, specie negli episodi di forte e repentino riscaldamento che fanno fondere la neve in un tempo relativamente breve.

Questo progetto aiuterà a descrivere meglio le condizioni di innevamento in quelle zone in cui la densità delle stazioni di osservazione non è ottimale, in particolare nelle regioni scarsamente popolate dell'Europa, dell'Asia e del Nord America. Già dal prossimo anno alcuni Paesi testeranno il prodotto per simulazioni idrologiche e per la previsione delle alluvioni, e potranno contare anche sui dati registrati dai satelliti negli ultimi 30 anni.

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